mercoledì 26 dicembre 2007
SPERANZA'S TRIP... Milano - Terlizzi: 16,5 ore
sabato 22 dicembre 2007
Natale? ... Natale!
mamma mia...io mica me ne sto rendendo conto!!!
Però ora vi immagino, già a casa,
a farvi rimpinzare dalla mamma di cose buone buone...
a dormire, e fare magari zapping sul divano....
come ogni anno riceverete mille auguri poetici, densi di significati importanti...
io no.
vi auguro solo di stare bene, godervi casa e farvi coccolare come meritate...
baci, grande sorella!!!
Sa
FLAMENCO: CHE PASSIONE!!!!!
Beh! Anche se non capite lo spagnolo, come me, se vi trovate a Barcellona, vi consiglio di andare, se non altro per il fatto che sicuramente è un locale caratteristico: è minuscolo; oltre al flamenco, secondo la serata, si possono ascoltare anche jazz, pop, rock e blues, il tutto gustandosi birra, olive alla catalana e tortilla de patatas. Gli spettacoli iniziano alle 21, ma vi consiglio di andare prima. Non ho mai visto un locale così pieno di gente: ogni spazio libero è occupato, dal soppalco sbucano persino gambe penzolanti... INCREDIBILE!
giovedì 20 dicembre 2007
troppo tempo...
e le mie consorelle sono troppo pigre per prendere l'iniziativa...
ma a breve urge cambiamento....
ci sono provocazioni a cui rispondere....
la vedremo eh!eh!eh!eh!
giovedì 8 novembre 2007
il mio spagnolo
ma cmq.
è solo che ora avete un buon motivo per credere che lo spagnolo che parlo non sia poi così inquinato e inventato. inutile dire che la cosa ha sorpreso anche me...
per farla breve: vi ricorderete il mio colloquio per una posizione nelle nazioni unite? quello che, per un soffio, viviana non faceva saltare decidendo di laurearsi proprio nella sessione di ottobre...
ebbene, per ovvio corollario della legge di murphy (quanto meno te ne frega, tanto meglio andrà), mi hanno preso: fao, manila-filippine, dal 6 gennaio al 20 dicembre 2008.
che dire? mi vengono in mente un paio di esclamazioni che non riporto. e poi:
e pensare che al colloquio avevo chiesto io di andare in asia (proprio perché ero sicura che la cosa non avrebbe avuto seguito);
le filippine sono un posto meraviglioso (non dovrebbe essere poi male lavorarci!);
lasciamo perdere quanto mi pagano di più del dottorato;
ma soprattutto: c...o, il mio spagnolo li ha proprio convinti!
inutile dire che il prossimo che osa dire che faccio solo finta di parlare spagnolo, rispondendo in portoghese alle domande, aspirando ogni tanto e inserendo qualche parola vera che incredibilmente mi ricordo, si prenderà un pugno sul naso!!!
mercoledì 10 ottobre 2007
Dottoressa...
La Di Vivi Commedia
A un quarto del cammin della mia vita
mi ritrovai in una aula oscura
ché prendere la laurea era cosa ardita.
Ahi! quanto a dir qual era è cosa dura,
esta commissione crudele e aspra e forte,
che nel pensier rinova la paura!
Io non so ben ridir com'i' v'intrai
tant'era la tensione al punto,
che il coraggio a due mani pigliai.
Ora che è finita e che non ho incontrato la morte,
mi ricordo anche il ben ch'io qui trovai,
e dirò de l'altre cose che in codesti anni ho scorte.
Giunta a Milano la paura fu un poco queta,
che Leonardo del mio cor m'avea dato
l'indirizzo del pensionato “La Cordata".
E poi ch'i' fui da Putignano giunta
là dove terminava quel viaggio disperante,
che m'avea di paura l'anima compunta,
guardai in alto, e vidi illuminato
sotto le stelle, il terzo piano
del rifugio tanto agognato.
E così salii, in ascensore
"oh! che piacevole incontro":
un somasco brillo a tutte l'ore.
«Ave! O tu che vieni al doloroso ospizio!»
disse Enza a me quando mi vide,
lasciando l'atto di cotanto offizio.
Or incomincian le dolenti note
a farmisi sentire; or son venuta
là dove Gigi D'Alessio mi percuote.
Quando giungo davanti a la cucina,
quivi le strida, il compianto, il lamento;
bestemmian quivi la virtù divina.
Grazie al ciel il Leo mio distese le sue spanne,
per sopportar questo tormento
prese l'erba e la rollò dentro a le bramose canne.
Ma canterò anche di quando lo spirito mio si rinfranca
e di quel secondo incontro,
che di gioir con la tequila non si stanca.
A li occhi miei ricomincia diletto,
tosto ch'io abbandonai il Fanelli,
che contristati m'avea li occhi e 'l petto.
Per altra via mi guida il savio duca,
fuor de la ciucca,
e vegno in parte ove non è che Luca.
Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende
mi colse d'improvviso,
ma troppo preso era dalle sue faccende:
mesi e mesi lui oltre l'oceàno,
ed io, scambiando l'inferno per il paradiso,
rimasi ad aspettare invano!
E come talvolta accade,
chiuso il femmineo pensionato,
le giovin pulzelle imboccan diverse strade.
Deh! Fortuna avversa mi conduce
in una casa dove l'apparenza cela l'inganno,
proprio come il Nano cela il Duce.
E poi ecco la vecchia dalla vista aguzza,
con il Gaspare, da Rapallo a via Messina,
ecco colei che Paolo Sarpi appuzza!
E per sollevar l’umor tristo,
che manco i bei pompieri sanno rallegrare,
s'avvicina uno spirito nuovo ed imprevisto:
la faccia sua d'ebano era d'uom giusto,
tanto benigna avea di fuor la pelle,
e d'un serpente tutto l'altro fusto.
Ma egli non puote sugellar amor sì bello,
ché dal Maligno sarebbe funestato
pria che al dito non s'abbia un anello.
A numerar de tutti l'omini non è finita,
ma lo tempo è poco ormai che n'è concesso
e l'opra troppo lunga e ardita.
Andiamo avanti, allora!
E mentre lavoro al palazzo che fu de' Clerici,
una nuova dimora si cerca ancora...
Il naviglio mormorava calmo e placido al mio passaggio
nei giorni del trasloco da Claudia,
in quel di Ventiquattro Maggio.
Quivi vissi; e come tu mi vedi,
vid'io cascar noi tre, ad una ad una
tra la tenda e il resto; ond'io a gambe me la diedi.
Grazie al ciel qualcuno ancor distese le sue spanne:
per sopportar questo nuovo tormento
prese l'erba e la rollò dentro a le bramose canne.
Fu allor ch'io vidi per quell'aere grosso e scuro
venir a me una figura in suso,
maravigliosa ad ogni cor sicuro.
Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.
O buono Apollo, a l'ultimo lavoro
fammi del tuo valor sì "fatta" laurea,
come dimandi a dar l'amato alloro.
Ebbra, poscia ch'avea vuotato gli antichi tini,
la Grande Sorella, con sommo sollazzo,
componendo questo poema del cazzo
porge le sue Congratulazioni alla Dottoressa Untini!
martedì 25 settembre 2007
aspettando una cena...
dimensione virtuale.
ma quando riesco a vedervi in carne e ossa?
mi preparo alla mia prima lezione. naturalmente sulle biomasse...! per confortarmi, la mia prof mi ha detto di concentrarmi sui casi pratici e di riempire la mia presentazione di "tanti bei numeri e tabelle in modo da tenere svegli gli studenti"! bah, alla fine quella che si addormenterà snocciolando dati senza fondamento sarò io. ma insomma, inforcherò gli occhiali e con il mio sguardo arcigno dirò: "Adesso vi interrogo". o potrei portare una di quelle bacchette estensibili...
come c'era da aspettarsi, la vostra dottoranda intollerante è sempre a lamentarsi.
oops...
l'ho detto... detto cosa?
bè, sulle mie intolleranze non c'è molto da aggiungere, anche lasciando stare il lattosio, che è solo uno stupido zucchero!
quello che forse c'è da aggiungere è che diventerò dottoressa al quadrato. che dico al quadrato, al cubo... insomma, una potenza!
stavolta niente partenze per i tropici e niente rivoglimenti sentimentali: vi ho stupito, eh?
però per i dettagli questo spazio non mi basta, dite che riusciremo a superare gli ostacoli e vederci??
(il lamento continua, ma sono stata murata a studiare direi troppo. e stamattina c'era anche une nebbia che si tagliava con il coltello sulle risaie...)
martedì 18 settembre 2007
ESISTE DAVVERO!!!
domenica 16 settembre 2007
25 anni fa
per ricordare il massacro di Sabra e Chatila. 25 anni fa.
non mi va di commentare o di dire le solite cose sul perché non siano stati individuati dei colpevoli, sul perché non ci siano stati dei risarcimenti ai parenti delle vittime (mille, duemila, tremila morti? uomini, donne, anziani, bambini, di certo pericolosissimi). e non mi va di discutere sul perché mentre per 40 ore le truppe falangiste facevano strage di civili, il campo sia rimasto circondato
dall'esercito israeliano, inerte e mi viene da dire consenziente.
domenica 9 settembre 2007
ARRRGG!!
Ecco appunto: Arggg!!!
Solo per raccontarvi perchè alle volte si entra solo con l'invito.
Ieri pomeriggio passo davanti al castello sforzesco e vedo un "movimento strano" tipo due pullman con a bordo 40 diciotto-ventenni in papillon/ gonne tipo mantovana per le chiappe (come disse Enza) e tacchi a stuzzicadente...e penso: mah, la solita festa da figli di papà...e invece no, questa volta no. Questa volta non era la SOLITA festa dei figli di papà...questa volta il papi ha pensato di affittare nientepopodimeno che l'intero castello per spegnere le candeline del figlioletto/a in una degna location...
no comment. L'anno prossimo corrompo eminence e faccio la festa dentro al duomo, palloncini, coriandoli e cappellini assicurati, non mancate!
bacini
nnina
p.s. che malpensante che sono...magari era una festa di beneficenza!!
lunedì 3 settembre 2007
Free hugs
Tra l'imbarazzo e gli sguardi divertiti di molti dei passanti di un'affollata galleria Vittorio Emanuele, io e nnina (e chi altri, sennò?) abbiamo aderito alla campagna Free Hugs!!
Il fondatore della campagna si chiama Juan Mann, e trovate la sua storia sul sito www.freehugscampaign.org
Se tutte le persone che si abbracciano poi se ne vanno via con un sorrisone compiaciuto e contento, perché non provare?
Qualche anno fa non lo avrei fatto, reputandola una cosa infantile e abbastanza stupida. Sapete che vi dico? Sono contenta di non pensarla più così, e di aver perso un pò della mia rigidità.
E' divertente e fa stare più allegri, perciò se vi capita, mettete da parte l'imbarazzo!
Provare per credere!
sarabionda